Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1105
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Era proprio identico al grande santo: pelo fulvo, cerchio d'oro in capo, pupille folgoranti negli occhi di fuoco. Indossava la lunga tunica di broccato e recava stretto alla vita il grembiule di pelle di tigre; impugnava anche lui la sbarra di ferro cerchiata d'oro e recava ai piedi le stesse calzature scamosciate. Stessa faccia pelosa, stessa gola da duca del tuono, tasche sotto le guance, orecchie appuntite, larga fronte, zanne sporgenti.
     Il grande santo, a quello spettacolo, fu preso dall'indignazione e piantò in asso Sabbioso per gettarsi avanti brandendo la sua sbarra. Inveiva: "Che essere perverso sei tu, per permetterti di usurpare il mio aspetto, ingannare i miei ragazzi, intrufolarti nella mia grotta e farti bello del mio prestigio?"

     L'altro Novizio rispose alla sfuriata con il silenzio e si preparò allo scontro. Nella mischia era assolutamente impossibile distinguere il vero dal falso: che confusione!

     Due sbarre e due scimmie: avversari di gran levatura!
     Ciascuno pretende di essere il protettore del fratello imperiale, di imporre i suoi meriti, di fondare la sua gloria. Quello vero ha pronunciato i voti monastici, l'altro non può essere un figlio del Buddha: ma a vederli, dotati come sono degli stessi poteri di magia e di trasformazione, l'uno vale l'altro: non si distingue il vero dal falso. Uno è il soffio del Caos delle origini, il Grande Santo Uguale al Cielo; l'altro è lo spirito riduttore della terra, affinato da una lunga ascesi. Qui la sbarra cerchiata d'oro A Piacer Vostro, là il bastone di ferro Secondo il Tuo Cuore. Parano, fintano, tirano fendenti, senza vincitore né vinto.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]