Guanyin scese dal suo trono, uscì dalla grotta accompagnata da Moksa, dal ragazzo di Buona Fortuna e da Figlia del Drago, e gridò: "Dove vai, animale perverso?"
"Pusa, questo bel tomo assomiglia molto al vostro discepolo" risposero i due, parlando insieme e continuando ad azzuffarsi. "Non abbiamo smesso di batterci da quando ci siamo scontrati davanti alla Grotta del Sipario Torrenziale, ma non sono ancora riuscito a vincerlo. Gli occhi di Sabbioso non erano abbastanza penetranti e la sua forza non era di alcuna utilità; perciò il vostro discepolo lo ha rimandato sulla strada dell'Ovest ad assistere il maestro. Ho portato qui questo sconosciuto, perché il vostro occhio sapiente distingua il vero dal falso e separi il giusto dal perverso."
Ma per quanto Guanyin e le altre divinità osservassero con attenzione, non furono capaci di riconoscere l'autentico.
"Smettete di battervi e venite qui, uno per parte" propose Guanyin. "Voglio esaminarvi meglio."
Essi le ubbidirono, ma uno diceva: "Io sono il vero!", e l'altro replicava: "Lui è il falso!"
Guanyin chiamò accanto a sé Moksa e Buona Fortuna, e bisbigliò loro: "Teneteli fermi, e io reciterò in segreto l'incantesimo della costrizione del cerchio: chi soffrirà sarà il vero Scimmiotto."
Così fecero, ma quando la pusa recitò con la mente l'autentica formula, entrambi gli Scimmiotti urlarono di dolore, si strinsero la testa fra le mani e si rotolarono a terra gridando: "Basta! Basta!"
Quando la pusa smise, ritornarono ad azzuffarsi e a insultarsi. Guanyin non sapeva che altro fare; i guardiani celesti e Moksa avrebbero voluto intervenire, ma non sapevano chi aiutare.
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