"Consapevole del Vuoto!" chiamò Guanyin. Entrambi risposero. "Quand'eri equipuzio" disse la pusa, "e facesti tutti quei disordini in Cielo, eri molto popolare e tutti gli dèi ti conoscevano. Va dunque nel mondo di Sopra; lì si troverà qualcuno in grado di distinguervi."
Il grande santo la ringraziò della sua bontà, e altrettanto fece il suo sosia.
Spingendosi e tirandosi giunsero davanti alla porta meridionale del Cielo, senza smettere di battersi e di vituperarsi. Vasto Sguardo sbarrò loro il passaggio, alla testa dei quattro marescialli celesti Ma, Zhao, Wen e Guan e delle loro coorti di divinità maggiori e minori in assetto di guerra: "Dove andate, voialtri? Vi sembra questo il posto per battervi?"
"Ero stato scacciato da Tripitaka, il monaco che proteggo, per aver ucciso dei briganti di strada; mentre mi trovavo sul Potalaka per chiedere aiuto a Guanyin, questo mostro ha usurpato il mio aspetto, battuto il mio maestro e rubato i bagagli. Sabbioso lo ha scoperto sul Monte di Fiori e Frutti, dove aveva occupato la mia grotta. Da un pezzo sto combattendo con lui; mi assomiglia tanto che nemmeno la pusa è riuscita a distinguerci. Perciò l'ho trascinato fin qui, perché mi aiutiate con la potenza dei vostri sguardi a distinguere il vero dal falso."
Questo discorso fu pronunciato insieme dai due Scimmiotti. La folla degli dèi li esaminava attentamente, ma nessuno riusciva a distinguerli.
"Se non ne siete capaci" urlarono i due, "fateci passare. Andremo dall'Imperatore di Giada."
Gli dèi non erano in grado di opporsi: aprirono la porta e li accompagnarono alla Sala delle Nuvole Misteriose. Il maresciallo Ma si precipitò dentro con i quattro precettori celesti Zhang, Ge, Xu e Qiu per presentare rapporto: "Due Scimmiotti del mondo di Sotto, identici fra loro, hanno forzato l'ingresso e pretendono di vedere vostra maestà."
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