Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Ciò che dite è vero, ma sarà difficile che sua santità acconsenta, se non le offrite i doni opportuni."
     "Quali doni occorrono?" chiese Tripitaka.
     "La gente di qui la va a sollecitare ogni dieci anni. Facciamo un bagno rituale e poi ci rechiamo sulla montagna pregando con devozione, per invitarla a uscire dalla sua grotta e a venir qui a esercitare i suoi poteri. Le offriamo quattro maiali, quattro montoni, fiori, carta moneta, incenso, frutta, oche, polli e buon vino."
     "E la montagna dove si trova?" chiese Scimmiotto. "Come si chiama? Quanti li è lontana? Lasciate che provi a chiederlo, quel ventaglio."
     "La montagna è a sud ovest e si chiama Monte delle Nuvole Turchese; la caverna si chiama Grotta del Banano. I suoi fedeli impiegano un mese per l'andata e il ritorno, perché bisogna coprire una distanza di millequattrocento sessanta li."

     "Va bene" concluse Scimmiotto ridendo. "Vado e torno."
     "Aspettate! Bevete il tè e mangiate, mentre prepariamo le provviste. Dovrete avere un paio di compagni: la strada è infestata da tigri e lupi. Non sarà uno scherzo, è un viaggio lungo e pericoloso."
     "State tranquillo, non mi serve niente" rispose Scimmiotto ridendo. "Torno presto!"
     E scomparve.
     "Avi miei!" esclamò il vecchio allarmato. "Ma è una persona divina, che monta per aria e cavalca le nuvole!"
     E mentre quella gente raddoppiava le attenzioni di cui circondava il monaco cinese, Scimmiotto giunse in un batter d'occhio al Monte delle Nuvole Turchese. Arrestata la sua nuvola, esplorava il posto per trovare l'ingresso della grotta, quando udì colpi d'ascia cadenzati: un boscaiolo tagliava legna nel bosco. Il Novizio si rivolse nella sua direzione, e avvicinandosi lo udì canticchiare:


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