"Ma non dici sempre che il fulmine non ti colpisce e il fuoco non ti brucia?" replicò Porcellino ridendo sarcastico. "Adesso il fuoco ti fa paura?"
"Bestione incompetente che non sei altro! Per difendermi dal fuoco devo stare in guardia e prendere le mie misure. Oggi non avevo fatto il passaggio per allontanare le fiamme e non avevo adottato protezioni, perché credevo di poter spegnere tutto senza problemi: ed ecco qua le strinature che mi sono rimaste sulle cosce."
"Che facciamo?" domandò Sabbioso. "Non siamo in grado di superare un fuoco così intenso."
"Si potrebbe passare dove il fuoco non c'è" suggerì Porcellino.
"Da dove?" chiese Tripitaka.
"A est, nord e sud non c'è fuoco" rispose Porcellino.
"E le scritture da che parte sono?"
"Quelle stanno a ovest" concesse Porcellino.
"E io voglio andare dove sono le scritture" concluse Tripitaka.
"Fuoco nella direzione delle scritture; niente scritture nelle altre direzioni. È un vicolo cieco" chiosò Sabbioso.
Mentre discutevano senza costrutto, una voce chiamò: "Grande santo, non vi arrovellate. Mettetevi a tavola e mangiate uno spuntino vegetariano; delle vostre difficoltà ci sarà agio di riparlare."
Tutti e quattro si volsero e videro un vecchio avviluppato in un mantello ondeggiante, con in capo un berretto a mezzaluna, in mano un bastone con il pomo a testa di drago e ai piedi stivali di ferro. Lo seguiva un diavolo con un gran becco di falco e guance di pesce, che recava in capo una ciotola di rame piena di biscotti, dolciumi, miglio e riso.
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