"E così sei Scimmiotto Consapevole del Vuoto, il Grande Santo Uguale al Cielo" rispose il re toro rendendogli il saluto.
"Quanto tempo che non ci vediamo! Ho avuto il piacere di ritrovarti, grazie alle indicazioni di una giovane donna. Mi congratulo, vecchio mio: non ti avevo mai visto un'aria tanto prospera."
"Sta zitto, chiacchierone" brontolò il re toro. "Ho sentito raccontare che, dopo i disordini che provocasti in Cielo, il Buddha ti aveva sepolto sotto il Monte dei Cinque Elementi; e che ultimamente eri stato liberato e proteggevi il monaco cinese che cerca le scritture nell'Ovest. Ora spiegami perché hai aggredito mio figlio alla Grotta della Nuvola di Fuoco. Io non ti voglio più vedere; come ti è venuto in mente di venirmi a cercare?"
"Caro fratello maggiore" rispose Scimmiotto inchinandosi di nuovo, "non prendertela con tuo fratello prima di considerare obiettivamente i fatti. Il tuo benamato figlio si era impadronito del mio maestro e voleva mangiarselo. Del resto, io non sono riuscito nemmeno a mettergli le mani addosso: è intervenuta la pusa Guanyin e lo ha riportato sulla buona strada. Adesso tuo figlio è il suo ragazzo di Buona Fortuna e, se permetti, si trova in una posizione più elevata della tua. Inoltre gode gioia assoluta e longevità senza limiti. Che cosa c'è in questa storia che tu mi possa rimproverare?"
"Furbacchione di un macaco! Mettiamo che su mio figlio non ci sia niente da ridire. Ma è vero o no che, un momento fa, hai maltrattato la mia amata concubina? Perché l'hai minacciata e l'hai rincorsa fino a casa?"
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