nulla vale quanto il vino per disperdere ogni pena: un amo per pescare versi, una scopa per spazzare dispiaceri. Il ragazzo timido si lascia andare, la ragazza è tutta sorrisi: il suo viso si arrossa come una pesca matura, il suo corpo si piega come il salice. Essa diventa volubile e non sa più tener ferme le mani: si liscia i capelli, agita le dita delicate; muove le gambe, scuote le maniche del vestito; china il collo incipriato, torce il vitino di vespa. Mentre chiacchiera, slaccia i bottoni dorati e scopre metà del seno. Monti di giada che scivolano nell'ebbrezza, occhi d'argento da non strofinare.
Quando la vide discretamente brilla, Scimmiotto, che si teneva in agguato, buttò lì: "Signora, dove avete messo il vero ventaglio? Non allentate la vostra vigilanza: Scimmiotto è abilissimo a trasformarsi e potrebbe ritornare per sottrarvelo."
La Râksasî fece una risatina e sputò qualcosa non più grande di una foglia di albicocco, tendendola al compagno: "Eccolo qui!"
Scimmiotto non credeva ai suoi occhi: "Com'è possibile che un oggetto così piccolo possa spegnere le fiamme? Dev'essere un altro falso."
La Râksasî, vedendolo pensieroso, strofinò il viso incipriato contro il suo e gli disse: "Dài, beviamo! Metti via quella cosa. A che stai pensando?"
Scimmiotto colse l'occasione per chiedere: "Come può un oggetto tanto minuscolo avere efficacia su ottocento leghe di fiamme?"
Troppo ebbra per diffidare, la Râksasî disse: "In questi due anni ti devi essere dato tanto da fare con quella Viso di Giada, giorno e notte, da uscirne rimbambito. Hai dimenticato come funziona il tesoro? Basta toccare con il pollice sinistro il settimo filo di seta rossa del manico e dire Huixuhexixichuihu: allora ingrandirà di dodici piedi. Questo tesoro ha inesauribili possibilità di trasformazione. E le ottocento leghe di fiamme sa spegnerle in un colpo solo."
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