Scimmiotto registrò tutto accuratamente nella memoria, si mise in bocca il ventaglio e si passò la mano sul volto, per riprendere il proprio aspetto.
"Râksasî" ringhiò, "guardami bene! Ti sembro tuo marito? Ne ho abbastanza dei tuoi approcci amorosi: non ti vergogni?"
La donna ne ebbe un tal colpo che la presero le convulsioni; cadde a terra rovesciando tavolo e seggiole e morse la polvere, sconvolta dall'umiliazione: "Questa volta morirò di dispetto!"
Il grande santo tagliò corto e, senza badare se fosse viva o morta, si precipitò fuori dalla grotta. Come si dice:
Un cuore libero dai desideri
Porta sempre il sorriso sulla bocca.
Montò su una nuvola e si fece trasportare in cima alla montagna, dove sputò il ventaglio per collaudare il procedimento magico. Toccò con il pollice sinistro il settimo filo rosso del manico e recitò la formula: l'oggetto ingrandì davvero di dodici piedi. Lo esaminò con attenzione e constatò che era molto diverso dal ventaglio falso: era circondato da un alone luminoso, raggiava vapori di buon augurio e aveva trentasei fili di seta rossa intessuti nell'ordito e nella trama.
Scimmiotto aveva imparato a ingrandirlo, ma non sapeva come rimpicciolirlo: qualunque cosa facesse, il ventaglio conservava il suo grande formato. Non sapendo far meglio, se lo mise in spalla e ritornò sulla strada dei pellegrini.
Intanto il re diavolo toro, uscendo dal banchetto, cercò invano la sua bestia dalle pupille d'oro che allontana le acque. Il vecchio drago riunì gli ospiti e fece un'inchiesta per stabilire chi poteva averla rubata.
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