Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Se tieni alla pelle" rispose Nata, "tira fuori quel ventaglio."
     "Quello è nelle mani di mia moglie" rispose il re toro.
     Allora Nata gli montò in groppa e utilizzò come redini la sua corda per legare mostri. Scimmiotto si incaricò di raccogliere e ordinare tutta quella massa di gente: portatori di folgore, dèi del giorno e della notte, guardiani protettori della fede, il re celeste Porta Pagoda, il generale Gigantesco, Porcellino, il tudi e milizie varie; correndo tutti alle costole del bufalo bianco, fecero ritorno alla Grotta del Banano.
     "Signora!" gridò il toro. "Consegnate il ventaglio e salvatemi la vita!"
     La Râksasî si tolse precipitosamente i gioielli e l'abito dai vivaci colori per vestirsi come una bhiksunî, ponendosi in capo una cuffia da suora taoista: in quella foggia uscì dalla grotta offrendo sulle mani tese il ventaglio di foglie di banano. Alla vista di tutte quelle divinità si prosternò e disse: "Spero che vorrete risparmiarci. Offro volentieri questo ventaglio a mio cognato Scimmiotto, e gli auguro ogni successo nelle sue imprese."

     Il Novizio si fece avanti a prenderlo e poi, accompagnato in folla da tutti gli altri, montò sulle nuvole per ritornare a est.
     Nel frattempo Tripitaka e Sabbioso erano rimasti sul ciglio della strada senza sapere come passare il tempo, ora passeggiando nervosamente e ora sedendosi a riposare, nell'attesa impaziente che la lunga assenza di Scimmiotto avesse fine. Ed ecco che finalmente il cielo si coprì di nuvole di buon augurio, che riempivano lo spazio con riflessi di vivaci colori: si avvicinava il corteo degli dèi.


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