"Hai ricuperato il posto che ti spetta" commentò ridendo Porcellino.
Scimmiotto saltò giù e lo acchiappò per il bavero: "Come sarebbe a dire?"
"Troneggiare sotto il baldacchino di seta gialla di un palanchino da otto portatori, è appunto roba da re scimmia. Tutto qui."
"Non prendermi in giro" brontolò Scimmiotto. E fece slegare i due mostri per portarli dal re.
"Fratello, lascia che venga anch'io" pregò Sabbioso.
"Devi sorvegliare i bagagli e il cavallo."
Intervennero i monaci con la canga: "Monsignori, andate tutti a ricevere i favori della corte. Penseremo noi a custodire le vostre cose."
"Va bene" acconsentì Scimmiotto. "Noi andiamo a fare rapporto; al ritorno vi libereremo."
Porcellino prese in custodia un mostro, e Sabbioso l'altro; Scimmiotto risalì sul palanchino. Le due creature furono condotte per le vie della città sotto buona scorta.
In breve giunsero ai piedi dei gradini di giada: "Ecco i mostri che hanno rubato il tesoro." Il re scese dal trono per esaminarli da vicino, in compagnia di Tripitaka e dei suoi ufficiali. Uno dei due aveva guance rotonde, scaglie nere, muso appuntito e denti aguzzi; l'altro, una gran pancia con la pelle liscia e lunghe barbe agli angoli della bocca. Avevano gambe e sapevano usarle, ma per il resto erano più pesci che uomini.
"Da dove venite, briganti?" chiese il re. "Da dove venite, voi mostri che avete violato il nostro territorio per rubare il nostro tesoro? Quando lo avete fatto? Come vi chiamate, chi sono i vostri complici? Confessate!"
Benché avessero il collo insanguinato, le due creature non davano segno di soffrire. Si inginocchiarono davanti al re e dissero: "Tre anni fa, il primo giorno della settima luna, il re drago Ognissanti portò i suoi a stabilirsi a sud est di questo paese, a un centinaio di li da questa città, in un lago detto dei Flutti Verdi sul Monte delle Rocce Caotiche. Quel re ha una figlia di grande fascino e bellezza, e l'ha data in moglie a Nove Teste, dai poteri ineguagliabili. È stato quest'ultimo, che conosceva le meraviglie della vostra pagoda, a organizzare il furto delle reliquie d'accordo con il re drago, dopo aver fatto cadere una pioggia di sangue. Ora esse illuminano notte e giorno il palazzo del drago. Anche la principessa è un'abile ladra, e ha sottratto la magica angelica della Regina Madre d'Occidente. Noi non siamo i colpevoli, ma semplici soldati della guardia del re drago. Siamo stati catturati la notte scorsa. Quanto abbiamo detto è vero, ed è tutto ciò che sappiamo."
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