"Se avete detto tutto, come mai non abbiamo sentito i vostri nomi?"
"Il mio nome è Benborba: sono un pesce siluro. Lui è un pesce nero e si chiama Baborben."
Il re ordinò alle guardie di metterli in cella e decretò: "I monaci del Monastero del Lampo d'Oro siano amnistiati e liberati da canga e catene. Il servizio competente prepari subito un banchetto nella Sala dell'Unicorno, per ringraziare il santo monaco della cattura dei ladri. Invitiamo i santi monaci a procedere anche all'arresto del capo banda."
Il servizio dei banchetti fece subito servire piatti di magro e non. Il re invitò i pellegrini a prendere posto nella Sala dell'Unicorno e chiese loro: "Quali sono i vostri rispettabili nomi?"
"L'umile monaco vostro servitore" rispose a mani giunte Tripitaka, "ha il nome di famiglia Chen, e in religione si chiama Xuanzang. Il nostro sovrano mi ha accordato il nome di Tang e l'umile soprannome di Tripitaka."
"E i vostri eminenti discepoli?"
"Non hanno nomi di famiglia" rispose il monaco cinese. "Il primo si chiama Scimmiotto Consapevole del Vuoto, il secondo Porcellino Consapevole delle Proprie Capacità e l'ultimo Sabbioso Consapevole della Purezza: sono nomi che ha dato loro la pusa Guanyin dei mari del Sud. Essi mi onorano del titolo di maestro, e io li chiamo correntemente Novizio, Otto Divieti e Bonzo."
Esaurientemente informato, il re invitò Tripitaka a sedersi al posto d'onore, con Scimmiotto alla sinistra, seguito da Porcellino e da Sabbioso. Mangiarono frutta, verdure e riso, bevendo tè, come si conveniva a un pasto di magro; mentre il re, seduto di fronte a loro, consumava un pasto con carni. Un centinaio di ufficiali civili e militari si sedettero più in basso, dopo avere ringraziato il sovrano del privilegio loro accordato. I discepoli si scusarono con il maestro, prima di sedersi ai loro posti. Poiché Tripitaka non beveva, furono loro a rispondere ai brindisi del re. Intanto strumenti a fiato e a corde suonavano armoniosamente, sotto l'egida del competente servizio musiche.
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