Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Ritrovatosi in mano l'amato rastrello, il bestione propose: "Tu potresti ritornare in riva al lago. Da parte mia, farò irruzione nella sala e cercherò di catturare tutti quanti; se non ci riesco, batterò in ritirata e tu mi verrai in aiuto."
     Scimmiotto approvò e gli raccomandò attenzione. "Non mi fanno mica paura" rispose Porcellino. "A combattere in acqua, mi trovo a mio agio."
     Così l'uno tornò sulla riva e l'altro, serrata bene la cintura della tonaca, impugnò il rastrello a due mani e piombò in mezzo ai convitati lanciando grida di guerra. La gente acquatica se la diede a gambe da tutte le parti: "Catastrofe!"
     Anche il vecchio drago, la bestia a nove teste e tutti i parenti, presi alla sprovvista, saltarono su e corsero a nascondersi. Il bestione passava su ogni cosa come una valanga: porte, tavoli, seggiole, stoviglie, ogni cosa andò a pezzi. Lo attestano i versi:


     Madre del legno venne catturata
     Dal mostro, ma la scimmia dello spirito
     Presto la liberò. Nel suo furore
     Rompe ogni cosa. Fugge il vecchio drago,
     Con il genero, i figli ed i nipoti.
     Porte e finestre vedono atterriti
     Fatte a pezzi dal bruto col rastrello.

     Spezzato il grande paravento di scaglie di tartaruga, polverizzati i graziosi rami di corallo. A questo punto Nove Teste mise al sicuro la sua principessa, impugnò lo spiedo con la mezzaluna e si fece avanti: "Porcello balordo, come osi scompigliare così la famiglia di mia moglie?"
     "E tu, mostro brigante, come ti sei permesso di catturarmi? Sei tu che mi hai portato qui dentro. Se ora vuoi che me ne vada e rinunci alle ostilità, devi restituirmi il tesoro della pagoda."


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