Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Dicono gli strateghi: il momento dell'attacco dipende dall'opportunità, non dall'orologio" replicò Erlang. "L'ora tarda non è un'obiezione valida."
     "Non c'è nemmeno una speciale urgenza, fratello" opinarono Kang, Yao, Guo e Zhi. "Quell'animale non scapperà, perché non vorrà abbandonare la moglie. Noi abbiamo per ospiti il nostro Scimmiotto e Porcellino Setole Rade, che è anche lui un collega; e abbiamo provviste e vino in abbondanza. Abbiamo tutto l'agio di accendere il fuoco, banchettare e fare quattro chiacchiere. Dopo una bella nottata trascorsa in allegria, all'alba daremo l'attacco."
     "Mi arrendo, saggi fratelli" concluse Erlang; e ordinò al seguito di preparare il banchetto.
     "Non vorrei deludere le vostre buone intenzioni. Noi ora siamo monaci" ricordò Scimmiotto, "e dobbiamo mangiare di magro."

     "Tutto a posto: abbiamo ogni specie di frutta, e anche il nostro vino è di magro" precisò Erlang.
     Gli amici levarono dunque le coppe al chiar di luna; il cielo forniva il padiglione, e il prato la tovaglia. In verità

     Quanto è lunga la veglia solitaria,
     Tanto è breve la notte in allegria.

     Mentre il cielo schiariva Porcellino, con entusiasmo attizzato da molti bicchieri, dichiarò: "Ormai si fa giorno. Ora vado di sotto e li provoco al combattimento."
     "Attento, ammiraglio" disse Erlang. "Basta attirarli allo scoperto: del resto ci incarichiamo noi."
     "D'accordo, ho capito" rispose ridendo Porcellino.
     Raccoglie le falde della tonaca, impugna il rastrello, si tuffa nell'acqua e in un momento è arrivato al palazzo in fondo al lago; qui si precipita all'interno lanciando grida di guerra.


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