Sol nubi in cielo e nebbie nell'aria ti puoi attendere."
Vacuità Eterea:
"Attendere l'amico, che si avanza nell'ombra."
Continuò Sfiora Nuvole:
"L'ombra delle colline dell'Ovest che percorro,
Benché un semplice cuore del Sud nel petto porti."
Rettitudine Solitaria aggiunse la sua:
"Porti sulle tue spalle gli attrezzi e il materiale
Che il mestiere richiede con cui campi la vita."
Il reverendo si profondeva in elogi: "Che bei versi, come sono commoventi! Benché manchi completamente di talento, posso provarmi anch'io ad aggiungere un distico?"
"Santo monaco, voi che siete colto e avete conseguito la Via, lasciate perdere questi giochi di società e proponete invece una poesia compiuta. Noi imiteremo il modello meglio che potremo."
Tripitaka recitò la seguente quartina(52):
"Sulla strada dell'Ovest, i sutra a ricercare,
Cammino senza tregua e un giorno arriverò.
Ambisco di recarmi il Buddha ad adorare
E la sua santa legge nell'Est riporterò."
I quattro vegliardi ascoltarono con attenzione e lodarono sperticatamente. Il signor Diciotto disse: "È certo temerario da parte mia, ma correrò il rischio di recitare versi che osano rimare con i vostri.
Frugale solitario sul monte a troneggiare
Mi tengo, e non c'è vento cui non resisterò.
Un'ambra millenaria lascio a terra colare
E l'intenso profumo al vento affiderò."
"Ma è bellissimo!" applaudì Vacuità Eterea. "Come confrontarsi con simili modelli? Propongo versi miei solo per non interrompere il giro.
Dentro le fitte fronde uccelli ad ospitare
Godo, e di bianca brina la fronte adornerò.
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