Piccolo Zhang, mortalmente offeso, impugnò la lancia e si gettò all'attacco, seguito dai capitani e da Scimmiotto. Il diavolo si difendeva ordinatamente: parata a destra, copertura a sinistra, botta frontale, finta di lato. Una feroce battaglia.
Il piccolo principe con la lancia, i capitani con le possenti spade, Scimmiotto con la sbarra accerchiano il mostro.
Ma il re diavolo ha tali poteri che non trema; quel suo bastone a denti di lupo è un tesoro del Buddha, contro il quale lancia e spade non hanno potere.
Mugghia il vento, esalano soffi malvagi. Finché i tre veicoli non avranno il sopravvento, la battaglia sarà lunga e dura.
Finì come altre volte. Al momento buono il mostro prese il suo sacchetto e il Novizio gridò: "Attenzione!" e balzò lontano. Il principe e i compagni si guardarono intorno e, prima di capire che cosa succedeva, si trovarono chiusi nel sacco.
Scimmiotto attese a scendere che i mostri sgombrassero il campo; si sedette per terra e per un momento si abbandonò alla disperazione. Piangeva e diceva:
"Da tanto tempo vado proteggendo,
Maestro, il vostro viaggio verso il Buddha.
Quanti ostacoli! Strada tortuosa,
pensavamo, si drizza prima o poi.
E invece eccoci in mano a questo mostro.
Molti aiuti sollecito ed ottengo;
Ma nessuno, vedete, va a buon fine."
A un tratto una nube colorata apparve sulla cima della montagna, e ne cadde una fitta pioggia. Una voce dallo spazio gridò: "Consapevole del Vuoto, mi riconosci?" Scimmiotto si precipitò in quella direzione, e che vide?
Una persona dalle grandi orecchie,
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