"Perché mai?"
"Trenta li a ovest del villaggio vi imbatterete nel Sentiero dei Cachi Marci e nel Monte delle Sette Perfezioni."
"Perché si chiama in quel modo?"
"Il nome è dovuto al fatto che il monte è coperto di alberi di cachi; è molto grande: per giungere alla pianura sull'altro versante bisogna percorrere ottocento li. Come dicono gli antichi, il cachi possiede appunto sette perfezioni: raggiunge un'età veneranda; ha la chioma ombrosa; gli uccelli non vi fanno il nido; i parassiti non lo attaccano; le sue foglie sono molto belle sotto la brina; i suoi frutti sono superbi; le sue fronde sono ricche e folte. La montagna è poco frequentata, perché la regione è molto vasta e gli abitanti sono sparsi. Perciò quando i frutti sono maturi nessuno li coglie; essi cadono sul sentiero incassato tra le rocce e vi restano a marcire. Sono una tale quantità che formano un enorme strato di fanghiglia e mandano un lezzo pestilenziale: in confronto, la puzza dei cessi sembra gradevole. Se per il momento non lo sentite, e solo perché fortunatamente sta soffiando vento di sud est."
Tripitaka se ne stava mogio e spaventato. Scimmiotto non si trattenne: "Vecchio rimbambito! Noi veniamo a chiederti ospitalità, e tu cerchi di farci paura. Se la tua baracca è troppo piccola per ospitarci, dillo, e ce ne andremo a dormire sotto un albero. Che bisogno hai di raccontarci frottole?"
Il vecchio guardò quella brutta faccia e per un momento restò interdetto; poi prese coraggio, gli puntò contro il bastone e grugnì: "Guardate quella faccia scarnita con il naso schiacciato, piena di peli fino agli occhi; quel brutto fantasma impestato. Osa mancarmi di rispetto, si permette di sbraitarmi contro. Se la prende con me: un vecchio!"
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