Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Alla fine, Porcellino prese in disparte Scimmiotto e gli bisbigliò: "Perché credi che il vecchio ci abbia offerto questo festino, mentre all'inizio aveva l'aria di non volerci nemmeno ospitare?"
     "Non mi pare che abbia fatto niente di speciale" rispose il Novizio. "Domani gli chiederò io di procurarci dieci specie di frutta e dieci di verdure."
     "Sei un bello sfacciato! Devo ammettere che il tuo atteggiamento da sbruffone ci ha procurato una scorpacciata. Ma domani ce ne andremo: che cosa ci guadagnerai a essere di nuovo maltrattato?"
     "Sta tranquillo, ci so fare più di quello che sembra."
     Poiché ormai faceva buio, il vecchio fece portare le lampade.
     "Potrei conoscere il vostro onorevole nome?" chiese inchinandosi il Novizio.
     "Mi chiamo Li."
     "Questo sarà dunque il villaggio dei Li."

     "No, è il villaggio di Tuoluo, in cui vivono più di cinquecento famiglie. I patronimici sono tanti; io solo mi chiamo Li."
     "Caro donatore Li, quale buona idea vi ha spinto a offrirci questo pranzo sontuoso?"
     Il vecchio si alzò per dichiarare: "Avete detto di essere esperti nella caccia alle creature malefiche. Qui ce n'è una: se voleste darvi la pena di sbarazzarcene, sapremmo dimostrarvi la nostra gratitudine."
     "Mille grazie dell'incarico" rispose Scimmiotto con una riverenza.
     "Guardatelo un po'!" esclamò Porcellino. "È sempre in cerca di guai. Basta che qualcuno gli parli di mostri, e subito lo festeggia come un parente."
     "Saggio fratello, la mia riverenza significa consenso. L'affare è concluso, non occorre che il vecchio cerchi altri fornitori."


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