Il re si rallegrò e disse: "Che caso fortunato! Una lunga malattia ci impedisce da tempo di svolgere le nostre funzioni. Stavamo appunto per bandire un appello ai medici, quando giunge nel nostro paese questo monaco eminente, che certo s'intenderà anche di medicina."
Tripitaka fu ricevuto con ogni cortesia. Dopo che si fu prosternato, il re lo fece salire nella Sala d'Oro, gli concesse di mettersi seduto e ordinò alla corte dei banchetti di preparare per lui un pranzo di magro. Tripitaka ringraziò cerimoniosamente e presentò le sue carte, che il sovrano lesse con molto interesse. Quindi chiese: "Maestro della legge, quanti sovrani si sono succeduti sul trono dei grandi Tang? E quanti saggi ministri li hanno assistiti? E perché l'imperatore, una volta ricuperata la salute, vi ha spedito tanto lontano a cercare le scritture?"
Il reverendo s'inchinò, giunse le mani e rispose: "Laggiù, nel paese del povero monaco vostro servitore,
Tre augusti ressero il mondo; cinque imperatori classificarono le relazioni fondamentali fra gli uomini.
Yao e Shun salirono legittimamente al trono, Yu e Tang pacificarono il popolo.
Ma Cheng e Zhou ebbero molti discendenti che divisero il territorio in molti regni indipendenti: i forti conculcavano i deboli.
Questi regni furono diciotto, separati da frontiere.
Quando si ridussero a dodici, ci fu un periodo di pace.
Ma presto ripresero ad armarsi e divorarsi fra loro.
Sette stati entrarono in competizione per l'egemonia. Alla fine si arresero a Qin.
Il cielo fece nascere il suo mortale nemico a Lu Pei.
|