Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Bandiamo dunque questo appello a tutti i saggi letterati dell'universo, qualunque sia la loro provenienza: ogni esperto in medicina e farmacologia è urgentemente pregato di presentarsi per ristabilire la nostra real salute. Il primo segno di guarigione sarà premiato con metà del regno; questa non sarà vana promessa.

     Scimmiotto si rallegrò: "Come dicevano gli antichi: mettiti per la strada, e la tua fortuna è già fatta per due terzi. Meno male che non siamo rimasti chiusi in albergo come poveri scemi. Non c'è più bisogno di fare acquisti. La ricerca delle scritture può aspettare: ora mi voglio divertire a fare il medico."
     Il bravo Scimmiotto abbandonò a terra ciotola e piatto, si trasformò in un piovasco ventoso e si impadronì del proclama, staccandolo dalla porta. Tornò quindi dov'era rimasto Porcellino e lo trovò che si era addormentato appoggiato al muro. Invece di svegliarlo, gli fece scivolare in grembo il foglio del proclama e se ne ritornò in albergo.

     La gente, alla vista del piovasco, era corsa a ripararsi. Quando la pioggia cessò, ritornarono sul posto e constatarono sorpresi che l'augusto proclama non c'era più.
     L'affissione era avvenuta la mattina stessa, a opera di un corteo di dodici eunuchi di palazzo e di dodici ufficiali della guardia. Quella scomparsa dopo sole sei ore poteva determinare dure punizioni: tutti si misero a cercare intorno, tremanti e timorosi. Ed ecco che il foglio spuntava dal grembo di Porcellino: "Sei stato tu a staccare il proclama reale?"
     Il bestione, svegliandosi, alzò il grugno e lo spianò su quella gente, che fece tre passi indietro inciampando. Ma quando Porcellino cercò di andarsene, i più audaci gli misero le mani addosso: "Fermo! Perché non vai a corte a guarire sua maestà? Sei stato tu a staccare il proclama?"


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