Perciò il capo del servizio intimo uscì ad annunciare: "Monaco, il re ti ordina di andartene, perché non può sopportare la vista di un volto sconosciuto."
"Se non può sopportare la mia faccia" rispose Scimmiotto, "io sono capace di sentire il suo polso anche mediante un sistema di fili."
"Abbiamo sentito parlare di questa tecnica" dissero i funzionari, "ma non l'abbiamo mai vista all'opera. Fatelo sapere a sua maestà."
Il capo del servizio intimo andò ad annunciare: "Maestà, il reverendo Scimmiotto vi potrebbe sentire il polso con un sistema di fili, senza farsi vedere."
Il re pensò che era una novità, mai provata in tre anni di inutili interventi medici, e acconsentì.
Quando Scimmiotto entrò nella sala, il monaco cinese lo aggredì: "Brutto macaco, tu mi vuoi rovinare!"
"Che cosa vi viene in mente?" rispose sorridendo Scimmiotto. "Semmai sto lavorando per aumentare il vostro prestigio."
"Sono anni che stai con me, e non si è mai visto che ti intendessi di medicina" inveì Tripitaka. "Non sai dove stia di casa la farmacopea, non hai mai letto un rigo di opere di medicina: che cos'altro puoi fare, se non combinare un disastro?"
"Non siete al corrente, caro maestro" rispose imperturbabile Scimmiotto. "Conosco le virtù di parecchie piante medicinali. Dopo tutto, quello che conta è che abbia successo: se guarisco il re, tutto andrà bene. Se invece, poniamo, riuscissi solo ad ammazzarlo, non mi potrebbero accusare che di incompetenza: non è un reato passibile della pena capitale. Il re corre molti più rischi di noi. E adesso sedetevi e guardate come me la sbroglio con la sfigmologia."
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