Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Sovrano e sudditi alzano le coppe; i vasi di vino fanno il giro delle tavole.

     Il re volle iniziare il banchetto con un brindisi in onore del monaco cinese, che rispose: "Il povero monaco vostro servitore non può bere bevande alcoliche."
     "Ma questo è vino di magro, maestro della legge" insisté il sovrano. "Vi prego, vuotate almeno una coppa."
     "Il primo comandamento della comunità dei monaci vieta il vino."
     Il re si mostrò imbarazzato: "Quale altra possibilità mi lasciate di tributarvi onore?"
     "I miei stupidi discepoli potrebbero vuotare la coppa al mio posto."
     Il re, rasserenato, porse la coppa d'oro a Scimmiotto, che rivolse un saluto ai convitati e bevve di gusto. Era tanto brioso che il sovrano gli offrì una seconda coppa, e Scimmiotto vuotò anche quella d'un fiato.

     "Mi pare che ci sia posto per una terza coppa" disse ridendo il re. E Scimmiotto non rifiutò.
     "Che ne dite? In onore delle quattro stagioni" disse il re riempiendo la quarta.
     Porcellino, con l'acquolina in bocca, si spazientiva nell'attesa del suo turno. Visto che il primo brindisi andava per le lunghe, non poté trattenersi dall'esclamare: "Maestà, ho dato una mano anch'io a preparare la medicina. Se sapeste quante difficoltà, con quel cavallo..."
     Scimmiotto temette che parlasse troppo e gli passò la coppa; in effetti Porcellino la vuotò precipitosamente e si zittì.
     "Il divino monaco parlava della medicina e di un cavallo; di quale cavallo si tratta?" volle sapere il re.
     "Il mio condiscepolo ha la lingua troppo lunga" rispose Scimmiotto. "Se una ricetta funziona, lui non sa trattenersi dal raccontarla al mondo intero. Nella medicina che vostra maestà ha preso stamane sono state utilizzate capsule di aristolochia, le cosiddette sonagliere di cavallo."


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