"Ma io continuo giorno e notte a pensare a lei!" esclamò il re, ricominciando a piangere.
"Che ne direste se abbattessi quella creatura malefica?"
Il sovrano si inginocchiò: "Se fate questo e mi restituite la regina, lascerò la città con mogli e concubine, e vi cederò il trono."
Porcellino scoppiò in una risata: "Mi pare che questo re non abbia il senso delle proporzioni. A causa di una donna, arriva a inginocchiarsi davanti a un bonzo e si dice disposto a rinunciare al regno."
Scimmiotto aiutò il re ad alzarsi e chiese: "Avete più rivisto quel mostro?"
"Compare un paio di volte l'anno, e ogni volta si porta via una coppia di dame per il servizio della regina."
"Non temete queste visite frequenti?"
"Certo che le temo; non si sa mai quali possano essere le sue intenzioni. L'anno scorso ho fatto costruire un rifugio anti-mostro; quando il sibilo del vento annuncia il suo arrivo, mi chiudo là dentro con le due regine che mi restano e con le nove concubine."
"Potrei vedere il rifugio?"
Il re si alzò da tavola e prese Scimmiotto per mano; tutti i convitati si alzarono per seguirli.
"Fratello" gridò Porcellino, "non dài prova di buon senso. Disturbi il banchetto e abbandoni un ottimo vino, solo per andare in giro a curiosare."
Il re capì quali erano le preoccupazioni di Porcellino, e si fece portar dietro un paio di tavole, con cibi vegetariani e vino. Il bestione non ebbe più niente da ridire e invitò ridendo il maestro e Sabbioso: "Venite, trasferiamoci."
Il corteo dei convitati si avviò verso il parco reale. Non c'erano edifici in vista, e Scimmiotto chiese: "Dov'è dunque questo rifugio?"
|