Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Come si diceva, Scimmiotto balzò in aria brandendo la sua sbarra di ferro e gridò: "Da dove vieni, mostro perverso? Con quali criminose intenzioni?"
     "Inchìnati al ricognitore di nostro signore il grande re Rivale del Pianeta Malefico, della Grotta dell'Unicorno sul Monte dell'Unicorno!" replicò la creatura con voce tonante. "Vengo per ordine suo a prendere due damigelle del palazzo, per impiegarle al servizio di madama Santo Palazzo d'Oro. E tu chi sei, per osare di interrogarmi?"
     "Sono Scimmiotto Consapevole del Vuoto, il Grande Santo Uguale al Cielo. Ho saputo che la vostra banda di diavoli perversi taglieggia e umilia il re, e ho deciso di ristabilire l'ordine. Mi stavo giusto chiedendo dove trovarvi: ed ecco che ti vieni a consegnare spontaneamente nelle mie mani."

     Il mostro non seppe valutare chi aveva di fronte e puntò la lancia:

     La sbarra è uno strumento divino per sondare gli oceani, la lancia non è che ferro di forgia umana, e perde forza fin dal primo contatto. Un diavoluccio qualsiasi osa affrontare l'immortale dell'unità suprema, e rischia l'annientamento.
     In breve il ferro della lancia si spezzò.

     Il mostro fu preso dal panico e corse via come una saetta. Scimmiotto lo lasciò perdere e ridiscese sul prato: "Maestro, maestà, venite su! La creatura malefica è scacciata."
     Il monaco uscì dal rifugio sorreggendo il re: videro il cielo limpido, senza traccia di miasmi diabolici. Il re si avvicinò allora a una tavola, versò una coppa di vino e la offrì a Scimmiotto: "Lasciate che vi ringrazi senza indugio, divino monaco."


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