"Mi è capitato di mandare spie a raccogliere notizie. Il viaggio di andata e ritorno richiede cinquanta giorni: saranno tremila li, in direzione sud."
"Porcellino, Sabbioso!" gridò Scimmiotto. "Badate voi alle nostre cose; io vado e torno."
"Ma aspettate, divino monaco" insisteva il re. "Riposatevi per un giorno, e dateci il tempo di preparare le provviste per il viaggio. Vi procurerò il cavallo più veloce e il denaro necessario."
"Vostra maestà parla come se quei tremila li dovessi percorrerli uno a uno, a passo di rachitico. Ma io conto di essere di ritorno prima che il vino si raffreddi nei bicchieri."
"Divino monaco, non vorrei essere indiscreto, ma vi prego di levarmi una curiosità. Come avete fatto, con la vostra nobilissima faccia - verbigrazia - di gibbone, a procurarvi tutte queste incredibili capacità?"
Scimmiotto rispose:
"Certo son scimmia, ma trovai la Via
Che senza risparmiarmi praticai.
Fornì la terra il focolare e il cielo
Fornì il tetto. Impiegando luna e sole,
yin e yang, acqua e fuoco, illuminai
I misteri. La Grande Orsa mi orienta
E seguendo il suo manico mi muovo.
Io lavoro al fornello, attizzo il fuoco,
Doso piombo e mercurio, so eseguire
Le procedure richieste dai cinque,
Armonizzare le quattro stagioni,
Richiamare i due soffi, le tre case
Raccogliere in un unico elisir.
Se le mie capriole vi stupiscono,
Considerate che le so eseguire
Grazie alla comprensione delle leggi
Di natura. Io supero d'un balzo
Il Guado delle Nubi Trascendenti
Come i Monti Taihang; mille catene
Di montagne, o di cento fiumi il corso,
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