Il grande santo osservava preoccupato, quando vide scaturire un gran getto di sabbia, da oscurare il sole:
Crepitando ricopre la vasta terra come una pioggia fitta, fine polvere accecante e granelli come semi di sesamo che si accumulano colmando le vallate. Il cercatore di semplici perde di vista il suo compagno, il boscaiolo smarrisce la strada di casa. La vista si annebbia: non sapreste distinguere la perla più luminosa, nemmeno se la teneste in mano.
Lo spettacolo aveva il suo fascino, ma sabbia e fumo facevano starnutire. Scimmiotto dovette turarsi il naso e, con una scossa, si trasformò in falco. Mentre dal cielo scendeva in picchiata sul punto d'origine, fuoco, fumo e sabbia cessarono d'incanto. Scimmiotto riprese la propria forma e si avvicinò cautamente. Si udivano colpi regolari di gong. "Si direbbe che mi sia sbagliato e che mi stia avvicinando, non a un mostro, ma a un messo postale che percorre la strada maestra per consegnare corrispondenza. Andiamo a vedere."
Ed ecco effettivamente sulla strada un mostriciattolo che camminava spedito, con una bandiera gialla sulla spalla, il sacco della corrispondenza dietro la schiena e in mano un piccolo gong che batteva senza tregua. "Ecco l'origine del rumore" si disse Scimmiotto. "Vediamo quale specie di lettere vuole recapitare."
Il grande santo, con una scossa, si trasformò in una mosca e si posò discretamente sul sacco. Il mostriciattolo borbottava fra sé: "Il nostro re è proprio malvagio. Si è impadronito della regina di Viola Porpora ma, poiché non riesce a possederla, si vendica sulle ragazze che rapisce dal palazzo reale: ne ha già ammazzate quattro. Ne voleva altre, ma questa volta è caduto male: il ricognitore che ha inviato si è imbattuto in un certo Scimmiotto, e ha dovuto ritornare a mani vuote. Il mio padrone è furioso e mi invia a consegnare la dichiarazione di guerra. Di certo il re di quel paese, se non cede, finirà male e il suo regno cadrà nelle nostre mani. Ma il Cielo lo consentirà?"
|