I mostri di guardia, terrorizzati, diedero l'allarme. Il re diavolo corse fuori dal palazzo della regina e vide Va e Vieni con i suoi sonagli in mano. Urlò: "Schiavo maledetto! Che cosa fai con quella roba?" E alle guardie: "Prendetelo! Arrestatelo!"
Subito generali tigri, comandanti orsi, capitani leopardi, linci, elefanti, lupi, daini, lepri, pitoni e oranghi gli si precipitarono addosso. Scimmiotto lasciò cadere i sonagli, riprese il suo aspetto e si fece strada nella folla con la sbarra di ferro. Il diavolo si gettò a ricuperare il tesoro e ordinò: "Chiudete l'ingresso!"
Chi combatteva, chi correva a chiudere i battenti. Scimmiotto scelse di trasformarsi in moscerino, e si andò a posare su un tratto di parete al riparo dalle fiamme. Nessuno più lo vedeva; corsero ad annunciare: "Maestà, il brigante è scappato."
"L'avete visto uscire dal portone?"
"Veramente no; quello è chiuso e sbarrato."
"E allora cercate meglio" rispose il diavolo.
Lasciando ad alcuni il compito di attingere acqua per spegnere l'incendio, tutti gli altri si dedicarono alla ricerca, frugando dappertutto senza trovare traccia del fuggiasco.
"Chi sarà questo delinquente, così audace da venirmi a rubare il mio tesoro sotto il naso?" brontolava il diavolo adirato. "Meno male che non è riuscito a portarselo via. Sulla montagna, esposto al vento, chissà che disastro avrebbe combinato."
"Il fatto è che vostra maestà ha una fortuna più alta del cielo" disse un generale tigre.
"Sapete, maestà" disse un comandante orso, "chi doveva essere quel brigante? Di certo era Scimmiotto, lo stesso che ha messo in fuga il nostro ricognitore. Avrà incontrato per strada Va e Vieni, lo avrà ammazzato e avrà preso le sue cose e il suo aspetto."
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