Di certo ci è accaduto, nelle vite anteriori,
Di fare un passo falso, bruciare bastoncini
Incrinati d'incenso. Dopo tre lunghi anni
Che siamo separati, mi è giunto il tuo messaggio.
Ma per quel malinteso sopra i sonagli d'oro
È morto il messaggero, perduta ogni speranza.
Eppure il mio pensiero solo a te so rivolgere."
Scimmiotto si spostò dietro il lobo dell'orecchio e bisbigliò: "Rassicuratevi, dama Santo Palazzo. Sono ancora il reverendo Scimmiotto, quello che vi era stato inviato dal vostro re: non sono morto. Sono stato incauto nel maneggiare i sonagli e non sono riuscito a disimpegnarmi in tempo quando mi hanno aggredito; perciò ho preferito trasformarmi in moscerino e restare nascosto qui dentro. Che ne direste di riprovare? Non potreste trattare il mostro da moglie amorosa e portarvelo a letto? A me darebbe libertà di movimenti, e la possibilità di architettare qualcos'altro per liberarvi."
La regina si spaventò; le venne il batticuore, tremava come una foglia e si sentiva svenire: "Sei uomo o fantasma?"
"Né una cosa né l'altra. Al momento, come vi dicevo, sono un moscerino. Non abbiate paura; pensate a far venire qui il re diavolo."
"Incubo, lasciami!" mormorò lei con un filo di voce, sbarrando gli occhi. Credeva di sognare.
"Non volevo spaventarvi. Aprite la mano, che ci salto sopra e mi faccio vedere."
Lei tese la sinistra e l'insetto si posò sul palmo delicato. Si sarebbe detto
Un pisellino su un botton di loto,
Ape sulla peonia,
Un chicco d'uva in grembo ad un'ortensia,
Un granello sul giglio.
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