"Signora" rispose lusingato il mostro, "vi sono davvero grato della vostra attenzione. Ma sono inquieto, perché quel brigante non è stato scovato ed è molto pericoloso. Non è altri che Scimmiotto Consapevole del Vuoto, che ha messo in fuga il mio ricognitore, ucciso il mio messaggero e si è fatto beffe di me in tutti i modi."
"Evidentemente è riuscito a scappare. Non potete perdere il sonno per questo; venite con me!"
Il diavolo era troppo tentato per rifiutare. Diede tutte le consegne di vigilanza e di prudenza, e seguì la regina nel palazzo posteriore con il corteo delle cameriere, fra cui la falsa Grazia di Primavera.
"Servite a sua maestà del vino, per ristorarlo delle sue fatiche" ordinò la regina.
"Mi farà piacere" disse il re diavolo. "Portatene molto, perché servirà a ristorare anche la signora."
A mescere si apprestò appunto Grazia di Primavera, mentre le altre portavano tavoli e seggiole, e servivano frutta e piattini di cacciagione. Dopo il primo giro di coppe, la bella cameriera ne propose un secondo: "Questa è la prima volta che scambiate le coppe; doppio scambio porta doppia felicità."
Dopo il secondo brindisi, Grazia di Primavera propose: "Maestà, per questo felice incontro con la signora, non converrà che le cameriere mostrino la loro abilità nel canto e nella danza?"
Subito gli strumenti vennero accordati, e si continuò a bere fra canti e danze. Poi la signora fece ritirare le altre dietro il paravento e trattenne la sola Grazia di Primavera, che continuava a mescere. La signora mormorava paroline dolci, ed era così seducente che il re diavolo fondeva come neve al sole ed era pieno di voglie. Ma come affrontare quelle spine urticanti nascoste sotto le gonne? Il pover'uomo si trovava nella situazione del gatto che addenta una vescica: tanta eccitazione, nessuna soddisfazione.
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