Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Dopo molti giochetti e risatine, la regina si arrischiò ad affrontare l'argomento che le premeva: "Il tesoro di vostra maestà non avrà subito danni?"
     "Non sarebbe facile danneggiare oggetti forgiati prima della separazione del cielo e della terra. È bruciata soltanto la pelle di leopardo che li avvolgeva."
     "E ora come li custodirete?"
     "Non c'è problema. Li ho appesi di nuovo alla mia cintura."
     Allora la falsa Grazia di Primavera, di soppiatto, si strappò alcuni peli, li ridusse in minuti frammenti e li soffiò addosso al re diavolo. I frammenti si trasformarono nelle tre specie di insetti odiosi: pulci, pidocchi e cimici. Essi si insinuarono sotto i vestiti e partirono selvaggiamente all'attacco. Il malcapitato cercò disperatamente di grattarsi, fece qualche preda e si avvicinò alla lampada per vedere di che cosa si trattasse: erano pulci belle grasse. La dama fu colta da un brivido di disgusto e osservò: "Presumo che la vostra biancheria non veda il bucato da qualche tempo."

     "Dio mio, non mi ero mai trovato addosso bestie come queste" esclamò il diavolo molto imbarazzato. "Hanno scelto il momento peggiore per coprirmi di vergogna."
     "Vostra maestà non si stia a vergognare" disse ridendo la dama. "Non si dice: anche l'imperatore ha le sue pulci, ma sono pulci imperiali? Levatevi gli abiti, vi aiuterò a ripulirli."
     Il diavolo si spogliò di buon grado. Grazia di Primavera osservava le bestiole che venivano alla luce a ogni successivo strato di vestiario: le pulci saltavano, le cimici succhiavano, i pidocchi formicolavano a grappoli interi. Sulla nuda carne, anche i sonagli d'oro che vi erano legati scomparivano sotto innumerevoli insetti.


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