Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Date qui, maestà" disse la cameriera, "bisogna fare piazza pulita di questa porcheria."
     Quando ebbe i sonagli in mano, mentre si dava l'aria di spolverarli, ne fabbricò di falsi mediante la trasformazione di un pelo e si nascose addosso quelli autentici. Poi, con una scossetta, ricuperò i peli già trasformati in insetti. Quando restituì i falsi sonagli puliti e lucenti, il re diavolo non sospettò l'inganno e li consegnò alla regina: "Mi raccomando, questa volta custoditeli con cura." La dama li prese cautamente e li depose in un cofano d'abiti, che chiuse con un lucchetto d'oro.
     Si trattennero a bere un altro po', finché la regina ordinò di preparare il letto d'avorio con coperte di seta: "Spero che vostra maestà vorrà dormire con me."
     "Magari potessi! Ma, sapete, non ho fortuna..." diceva il re diavolo. "Non oso farvi compagnia. Sarà meglio che mi prestiate una delle vostre cameriere, e che me la porti a letto nell'ala ovest." E se ne andò facendole tanti piccoli saluti gentili.

     Il gong e le nacchere suonavano mezzanotte. Il bravo Scimmiotto, che aveva raggiunto il suo scopo, si rese invisibile e, dopo avere ricuperato anche il pelo trasformato in insetto del sonno, si avviò al portone della grotta. Qui giunto, puntò la sua sbarra e le impresse il movimento che apre le serrature: catene e catenacci caddero a terra e i battenti si aprirono lentamente. Il Novizio uscì all'aperto, si allontanò di qualche passo e gridò con voce tonante: "Rivale del Pianeta Malefico, restituisci Santo Palazzo d'Oro!"


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