"Che strana faccenda" borbottava preoccupato. "Saranno di quella specie di maschi che si fanno metter sotto dalle loro femmine: gli basta vederle, per non saper più che pesci pigliare."
"Saggio nipote" sghignazzò Scimmiotto, "adesso è il mio turno: sta a vedere."
La brava scimmia impugnò i tre sonagli e li scosse tutti insieme: ed ecco scaturire vampe scarlatte da illuminare tutta la montagna, torrenti di fumo da oscurarla, e sabbia gialla in quantità. Il grande santo si volse a sud ovest e ordinò: "Lévati, vento!" e quello incominciò a soffiare nella direzione più opportuna. Rivale del Pianeta Malefico, in mezzo all'incendio universale, si vide perduto senza via d'uscita.
In quel momento, dall'alto del cielo, si udì un richiamo: "Consapevole del Vuoto, eccomi qua."
Scimmiotto alzò la testa e vide la pusa Guanyin, con il suo vaso immacolato e il ramo di salice, che aspergeva le fiamme per spegnerle. Scimmiotto fece scomparire destramente i sonagli, mentre le gocce di rugiada benedetta eliminavano rapidamente ogni traccia d'incendio.
"Scusate, grande compassionevole, se mi sono trovato inavvertitamente sul vostro cammino. Posso chiedervi dove siete diretta?"
"Sono venuta a riprendermi questa creatura malefica."
"Si può sapere chi è questo impudente, che vi costringe a mettervi in viaggio per venirlo a cercare?"
"È il cane lupo di pelo giallo che adopero a volte come cavalcatura. Ha colto un momento in cui il suo custode dormiva, per spezzare con i denti la catena e fuggire quaggiù. È venuto a compiere la maledizione che gravava sul re di Viola Porpora."
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