"E allora che cosa siete venuto a fare da queste parti?"
"I grandi Tang dell'Est mi mandano a cercare le scritture nel Monastero del Colpo di Tuono del paradiso occidentale. Passavo per la vostra nobile regione, e la fame mi ha spinto ad accostarmi alla vostra sontuosa residenza per chiedere in elemosina un semplice pasto, con l'intenzione di ripartire subito."
"Benissimo. Dice l'adagio: più strada ha fatto il monaco, più sutra ha letto. Sorelle, accontentiamo il nostro ospite: prepariamogli un pasto di magro."
Tre ragazze gli tennero compagnia, e discussero dottamente con lui delle cause germinali e circostanziali del karma. Le altre si indaffaravano in cucina: rimboccarono maniche e gonne, nettarono le pentole e accesero il fuoco. Volete sapere i segreti della loro cucina? Misero al fuoco grasso umano e lo bruciarono ben bene, perché non fosse facile distinguerlo dalla pasta di glutine. Misero a friggere cervello umano per presentarlo in luogo del formaggio di soia. Poi portarono i piatti in tavola e dissero al reverendo: "Servitevi! Non abbiamo avuto il tempo di preparare un pasto più ricco, ma questo basterà a saziare l'appetito; e se non basta, ce n'è dell'altro."
Il reverendo annusò quegli odori di carne corrotta, e la gola gli si serrò. Si inchinò, giunse le mani e disse: "Care pusa, io ero vegetariano ancor prima di nascere."
"Ma reverendo" fecero le ragazze, scoppiando a ridere, "questi sono appunto piatti vegetariani."
"Amitâbha! Se mangiassi vegetali di questa specie, non riuscirei mai a raggiungere il reverendo dei reverendi e a ottenerne le scritture."
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