Il bestione, a vederlo, si mise a ridere: "Dove è andato a finire quell'impiastro di maestro? Al Monte di Pietà?"
"Perché dici così?" chiese l'ingenuo Sabbioso.
"Non vedi che il nostro condiscepolo se ne viene con le braccia piene di biancheria usata?"
"Sono i vestiti che portavano le streghe" spiegò Scimmiotto posandoli a terra.
"Sembrano molte, queste streghe" commentò Porcellino.
"Infatti sono sette."
"E come hai fatto a levargli tutto in un sol colpo?"
"Non le ho spogliate io. Sono andate a lavarsi a una fonte di acqua calda, con l'intenzione di cucinare il nostro maestro dopo aver fatto il bagno. Io le ho seguite e ho saccheggiato lo spogliatoio. Non mi sentivo di rompergli le ossa, perché non si dica che me la prendo con le donne. Ma si vergogneranno di andare in giro senza niente addosso e resteranno per un bel pezzo in bagnarola. Noi intanto potremo liberare il maestro e riprendere la nostra strada."
"Fratello, fai sempre le cose a metà" disse Porcellino. "Invece di ammazzarle e risolvere il problema, le hai lasciate là ad aspettare la sera. Di buio il pudore non sarà più un problema, e loro si vorranno vendicare. Anche se per ora non ci inseguissero, noi dovremo ripassare da queste parti sulla strada del ritorno, quando avremo ottenuto le scritture. Come dice il proverbio: se in viaggio devi proprio lasciare conti in sospeso, meglio quelli in sapeche che quelli in pugni. E se vengono a tagliarci la strada e vogliono attaccar briga, sei sicuro che avremo la meglio?"
"Che cosa proponi di fare?" domandò Scimmiotto.
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