Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Villano!" si indignò il prete. "Come ti permetti di rompere le mie tazze?"
     "E tu, bestiaccia" tuonò Scimmiotto, "come spieghi lo stato di questi tre? Che cosa ti abbiamo fatto, perché tu ci servissi il tè avvelenato?"
     "Sai bene che potete prendervela soltanto con voi stessi."
     "Come sarebbe a dire? Ci siamo seduti in buon ordine, ti abbiamo dato le notizie che chiedevi e non abbiamo certo avuto il tempo né l'occasione di offenderti."
     "E quando chiedevate l'elemosina nella Grotta delle Ragnatele? Quando vi bagnavate alla Sorgente della Purificazione?"
     "Tu parli di quelle sette streghe; dunque sei loro complice, e sei diabolico quanto loro. Ti romperò altro che la porcellana!"
     Si cavò l'ago da dietro l'orecchio, lo ingrandì e menò un fendente, ma il daoshi sguainò a sua volta una preziosa spada e parò il colpo.

     Colpi e rumori dello scontro richiamarono le orchesse, che accorsero gridando: "Fratello, lo catturiamo noi!"
     Quando le vide, Scimmiotto si arrabbiò sul serio e partì all'attacco distribuendo colpi selvaggi. Ed ecco che le ragazze sbottonarono le gonnelle, esposero al sole i loro candidi bellichi e incominciarono a secernere freneticamente filo di seta: in breve Scimmiotto ne fu sommerso.
     Rendendosi conto che si metteva male, il Novizio mormorò un incantesimo e balzò in cielo, spezzando l'involucro che lo stava coprendo. Dall'alto vedeva quelle donne correre velocissime avanti e indietro, come la navetta di un telaio: in breve l'intero Tempio del Fiore Giallo scomparve sotto una cupola di fili argentei.


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