Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Adesso è là fuori che fa il cieco" informò Scimmiotto.
     Porcellino raccolse il suo rastrello e si avviò a cercarlo, con evidenti intenzioni aggressive. Ma la Madre Pilan gli disse: "Ammiraglio dei Canneti Celesti, càlmati. Come il grande santo ha potuto vedere, in casa mia non c'è ombra di persona di servizio: voglio assumere questo bel tomo come portinaio."
     "Fate quello che volete, noi vi dobbiamo solo gratitudine" rispose per lui Scimmiotto. "Ma non potreste farci vedere il suo aspetto originario?"
     "Questo è facile." Si accostò al daoshi e gli puntò contro il dito: esso affondò nella polvere e assunse la forma di una gigantesca scolopendra, lunga sette piedi. Vairambha la sollevò con il dito mignolo e d'un balzo se ne tornò a casa sua.
     Porcellino stava a guardare incantato, con gli occhi in alto: "È battagliera la comare! Come sarà riuscita a venire a capo di quella bestiaccia?"

     Scimmiotto si mise a ridere: "Mi ha detto di essere la madre del mandarino delle Pleiadi. Dal momento che il mandarino è un gallo, costei è in effetti una vecchia gallina; e si sa che le galline sono il peggior nemico delle scolopendre."
     Quando Tripitaka ebbe concluso i suoi riti di ringraziamento, ordinò la partenza; ma prima Sabbioso preparò un pasto con il riso che si trovava in cucina. Dopo che lo ebbero consumato, Scimmiotto incendiò l'edificio, che in breve fu ridotto in cenere.

     Furon salvati da Madre Pilan
     E ripresero il viaggio ad Occidente.

     Che altro poteva capitargli in cammino? Ascoltate il seguito, e lo saprete.


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