Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Ma a un tratto udì avvicinarsi un rumore di tavolette che battevano e di una campanella che suonava. Si appostò e vide venire avanti un mostro che portava dietro la schiena un gagliardetto con la parola Ordinanza e camminava battendo le tavolette, mentre la campanella ciondolava dalla sua cintura. Non era un piccoletto: la sua statura misurava dodici piedi.
     "Dev'essere un portaordini" si disse Scimmiotto, con un piccolo riso segreto. "Sentiamo che cos'ha da raccontare."
     Fece un passo magico, recitò un incantesimo e si trasformò in mosca. In questa forma si andò a posare sul copricapo del soldato, che marciando borbottava fra sé: "Noi di pattuglia dobbiamo stare in guardia contro quel Novizio Scimmiotto, che a quanto pare è capace persino di trasformarsi in una mosca."

     Scimmiotto si stupiva: "Come fa questo qui a conoscere il mio nome, e a sapere che mi sono trasformato in una mosca?"
     Naturalmente il mostro non si era accorto di niente, e non faceva che ripetere le consegne ricevute. Scimmiotto pensò per un momento di ammazzarlo a scopo cautelare, ma poi cambiò idea: "Se tutti i quarantottomila sono di questa pasta, non costituiranno un grande problema. Ma non so che cosa sappiano fare i loro capi. Vediamo di interrogarlo; per passare alle vie di fatto c'è tempo."
     Vi chiederete come contasse di interrogarlo. Volò via dal copricapo, si posò su una pianta e si trasformò in un mostro uguale a lui, con gagliardetto, tavolette e campana; solo che era quattro o cinque pollici più alto. Il falso raggiunse il vero biascicando la stessa giaculatoria, e gli gridò: "Aspettami!"


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