Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Tu chi sei?"
     "Non conosci più i tuoi colleghi?"
     "Tu non sei un collega."
     "Come sarebbe a dire? Guarda meglio."
     "Mai vista la tua faccia."
     "Ah, capisco! Non mi riconosci perché sono addetto ad accendere il fuoco. Perciò mi vedi di rado."
     "Neanche per sogno: in cucina non c'è nessuna faccia con quella bocca sporgente."
     "Mi sono fatto la bocca troppo sporgente" pensò Scimmiotto; abbassò la testa, si sfregò la bocca con la mano e pensò: "Sporgi meno!" Così accadde.
     "Cos'è questa storia? Un momento fa avevi una faccia diversa. Ti è bastato toccarla per farla cambiare: è una cosa loschissima. E poi non sei dei nostri, io non ti ho mai visto. Con la disciplina che c'è da noi, gli addetti al fuoco stanno sempre in cucina; per la montagna vanno solo le pattuglie. Nessuno può avere tutti e due gli incarichi."

     L'astuto Scimmiotto spiegò: "In cucina ero così bravo, che mi hanno promosso al servizio di pattuglia."
     "Se è così, devi essere stato assegnato a un gruppo di pattuglia di quattrocento uomini e a una sezione di quaranta, e devi avere la piastrina di riconoscimento. Ce l'hai?"
     Scimmiotto aveva riprodotto quello che vedeva del suo modello; la piastrina non era in vista. Però rispose con disinvoltura: "E come non avrei la piastrina! Me l'hanno appena data. Tu piuttosto ce l'hai? Falla vedere per primo."
     Il mostro sbottonò ingenuamente la giubba e mostrò la sua piastrina, laccata d'oro e appesa a un filo di lana verde.
     Scimmiotto lesse: Piccolo Sfondavento; e sul verso: Per la potenza di tutti i diavoli. Rifletté: "Si capisce, la parola vento deve entrare nel nome di tutti gli esploratori." E disse: "Ora ti mostro la mia."


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