Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Gli ufficiali ubbidirono, lo rovesciarono a terra e lo legarono. Quando gli sollevarono i vestiti, si vide subito pelo di equipuzio: in effetti aveva imitato fedelmente l'aspetto esteriore, ma non si era curato di cambiare le parti nascoste, come le chiappe scarlatte e la coda scimmiesca.
     "Ecco qua!" gridò il primo diavolo. "Testa di Sfondavento su corpo di Scimmiotto. Ragazzi, portate vino per brindare alla salute del terzo re: è merito suo se abbiamo catturato Scimmiotto. Ora niente ci impedirà di metterci sotto i denti il monaco cinese."
     "Non è ancora giunto il momento di bere" obiettò il terzo diavolo. "Questo Scimmiotto sa tanti di quei trucchi, che ci può ancora scivolare fra le dita. Facciamo portare il nostro vaso e chiudiamocelo dentro: dopo potremo bere tranquillamente."

     "Bravo, la prudenza non è mai troppa" approvò sogghignando il primo diavolo.
     Trentasei mostri andarono a prendere il tesoro nell'armeria. Vi chiederete quali dimensioni potesse avere: era alto solo due piedi e quattro pollici. E occorrevano addirittura trentasei persone per trasportarlo? Sì, perché trentasei è il numero dell'Orsa Maggiore(59): quel vaso racchiudeva le energie dello yin e dello yang, i sette tesori, gli otto trigrammi e i ventiquattro soffi dell'anno.
     Il vaso venne portato nella sala, fu liberato dall'involucro che lo proteggeva e si sollevò il coperchio. Scimmiotto fu slegato, spogliato e presentato davanti alla bocca del vaso, che lo risucchiò rumorosamente. Quando fu dentro, l'imboccatura venne richiusa e il coperchio sigillato.


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