Diavolo di un grande santo! Ricuperò i suoi peli e si mutò in un insettino tanto piccolo da poter passare dal foro che aveva praticato. Sfuggito al suo carcere, invece di prendere il largo, si andò a posare sulla testa del primo diavolo.
Questi posò il bicchiere e domandò: "Avrà finito di fondere, quello Scimmiotto?"
"Ma certo: il tempo è trascorso" rispose sorridendo il terzo diavolo.
L'anziano fece dunque portare il recipiente. Ma i trentasei mostri si accorsero subito che ormai il vaso pesava pochissimo, e corsero spaventati ad annunciare: "Vostra maestà, questo vaso ha perso ogni peso!"
"Sciocchezze! Come può perdere peso un recipiente pieno di yin e di yang?"
Uno degli addetti lo sollevò con un dito: "Vedete che piuma è diventato?"
Il diavolo tolse il coperchio e guardò dentro, vide il filo di luce che filtrava dal fondo e gridò: "Ma è vuoto! Il prigioniero è fuggito!"
Scimmiotto, sulla sua testa, lo burlava: "Guarda meglio! Guarda meglio!"
"Correte a chiudere le porte!"
"Eh no!" si disse Scimmiotto. "Sarà meglio che me ne vada." Riprese il proprio aspetto, si impadronì dei propri vestiti che giacevano in un angolo, e scappò via; ma prima disse ai suoi ospiti: "Mi dispiace per quel vaso bucato, che non servirà più a chiuderci la gente. Ma non lo gettate: potrete sempre usarlo come pitale."
Balzò fuori e salì su una nuvola, strillando e ballando per allegria.
In breve ritornò dal reverendo, che pregava rivolto al cielo, usando un pizzico di terriccio a guisa d'incenso. Diceva:
"Supplico gli immortali delle nubi lontane
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