Quando arrivò Scimmiotto, il mostro spalancò di nuovo la gran gola per inghiottirlo, e il Novizio ne fu ben contento; anzi, rimpicciolì la sua sbarra per entrarci meglio. Il bestione lo vide con terrore finire là dentro: "Equipuzio inetto! Perché non scappi? Ti vai proprio a buttare nella sua bocca. E adesso che ci sei finito, addio monaco: domani sarai diventato un bel mucchio di merda."
Il bestione aspettò che il diavolo trionfante riprendesse la strada di casa, si districò dai cespugli e corse via nella direzione opposta.
Tripitaka lo vide arrivare ansimante: "Quanta furia, Otto Divieti! Dov'è andato a finire Consapevole del Vuoto?"
"È andato a finir male: il mostro l'ha ingoiato" rispose piangendo il bestione.
Il povero Tripitaka cadde svenuto. Ci volle un po' di tempo prima che si riprendesse, e allora incominciò a pestare i piedi e a battersi il petto: "Ah, discepolo, io dicevo sempre che eri tanto bravo a sottomettere creature malefiche, e che senza fallo mi avresti condotto alla meta. Non avrei mai pensato che saresti finito così. Miseria e desolazione! Tutti i nostri sforzi sono finiti in niente."
Mentre il maestro dava sfogo al suo dolore, il bestione invece di consolarlo gridò a Sabbioso: "Dài, porta qui i bagagli, che ce li dividiamo."
"Dividere che cosa?" chiese stupito Sabbioso.
"Dividiamo tutto e ci separiamo. Tu ritorni alle Sabbie Mobili a mangiare la gente di passaggio; io vado a prendermi cura di mia moglie, nel villaggio del vecchio Gao. Il cavallo bianco lo vendiamo per comperare una bara al maestro."
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