Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Pietà, grande santo! Risparmiatemi!" supplicò il diavolo anziano prosternato nella polvere. "Siamo pronti a mantenere la promessa di accompagnare il vostro maestro."
     "Per liberarti basta poco" disse Scimmiotto ridendo. "È sufficiente che tagli il filo sottile che ti esce dal naso."
     "Non oso tagliare: mi fa un male tremendo. E le mie viscere, all'altra estremità, resteranno legate strette. Che fare?"
     "Come vuoi. Se apri la bocca, posso entrare per rimettere tutto a posto."
     "E se poi rifiuti di uscire?" si lamentò il diavolo. "Questa situazione mi fa impazzire."
     "In realtà io posso togliere completamente quel filo senza entrare nel tuo ventre. Se lo faccio, scorterai davvero il mio maestro?"
     "Te lo giuro!"
     Il grande santo prese per buono il giuramento e ricuperò il suo pelo con una scossa; subito il dolore cessò.

     I tre diavoli, sollevati, lo ringraziarono e gli dissero: "Dite al monaco cinese di preparare i suoi bagagli. Noi corriamo a prendere il palanchino." Intanto i mostri deponevano le armi e rientravano nella grotta.
     Scimmiotto si allontanò in direzione est e, dopo un po', scorse Tripitaka che giaceva a terra e singhiozzava, mentre Porcellino e Sabbioso avevano aperto i sacchi dei bagagli e se ne spartivano il contenuto. "Questa non può essere che l'opera di quel deficiente di Porcellino." Abbassò la sua nuvola e chiamò: "Maestro!"
     Sabbioso lo sentì chiamare e se la prese con Porcellino: "Sei proprio un beccamorto che pensa solo al morto. Hai detto che il nostro condiscepolo anziano era stato ucciso, solo per impadronirti dei bagagli. Ma non è vero: non senti che chiama?"


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