Porcellino si mise a tremare violentemente: "Ascolta, fratello: ci vogliono cuocere al vapore."
"Non aver paura. Ora vedremo se sono degli esperti o dei pivelli."
"Fratello" intervenne piangendo Sabbioso, "non è il momento per queste curiosità. Altro che esperti o pivelli: ci aspetta Yama, il giudice dell'inferno."
A quel punto si sentì il secondo diavolo che diceva: "Porcellino non è adatto per la cottura al vapore."
"Amithâbha Buddha! Acquista meriti per il paradiso, chi dice che non sono adatto per la cottura."
"Può darsi" ribatté il terzo diavolo. "Converrà prima scorticarlo, così diventerà più tenero."
Porcellino, spaventato, piagnucolò: "Non occorre scorticare. La mia pelle sarà un po' spessa, ma basta tenerla a bagno nell'acqua."
"Se è molto duro, lo metteremo a cuocere nello scomparto più basso" suggerì il diavolo anziano.
"Tranquillo, Porcellino" commentò ridendo Scimmiotto. "Lo vedi che non è un dritto, ma solo un povero pivello?"
"Come fai a dirlo?" si stupì Sabbioso.
"Di regola la cottura al vapore si comincia dall'alto. I pezzi più grossi e più duri, da cuocere più a lungo, si mettono proprio nello scomparto più alto: si fa un bel fuoco vivo, e il vapore circola bene. Se invece vengono messi in basso, ostacolano la circolazione del vapore: nelle mani di quel cuoco, potremo restare sei mesi sul fuoco senza arrivare alla cottura giusta."
"Sarà peggio, fratello" piagnucolava Porcellino. "Morirò più lentamente. Sarò cotto di sotto, ma poi si accorgeranno che la parte superiore è ancora cruda: allora attizzeranno il fuoco e mi rivolteranno dall'altra parte. Comunque all'interno resterò sempre mezzo crudo."
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