I mostriciattoli annunciarono che l'acqua bolliva, e il diavolo anziano ordinò di procedere alla cottura. Porcellino fu sistemato nello scomparto più basso, Sabbioso nel secondo. Scimmiotto, vedendo arrivare il suo turno, si liberò dai legami e mise al suo posto un sosia, ottenuto dalla trasformazione di un pelo; quanto a lui, balzò in alto e si mise in osservazione. Il falso Scimmiotto fu collocato nel terzo scomparto e il monaco cinese in quello più alto, il quarto. Quindi si aggiunse legna e si fece un fuoco d'inferno.
Il grande santo sospirava: "I condiscepoli possono resistere un po', ma temo che il maestro diventi tenero fin dalla prima bollitura: perirà subito, se non trovo modo di soccorrerlo."
Il bravo Novizio, lassù per aria, fece un passo magico e recitò la formula per convocare il drago dei mari del Nord: "Om, ram: per il puro mondo della Legge; qian: per le origini e per la virtù della lama."
Subito apparve una nera nube, da cui una voce rispose: "Aoshun, l'umile drago dei mari del Nord, si prosterna ai tuoi piedi."
"Sei molto gentile, tirati su! Non mi sarei permesso di disturbarti per cosa da poco: ma il mio maestro è stato per l'appunto messo in pentola. Devi proteggerlo e fare in modo che non gli càpiti niente di male."
Il drago si trasformò in un venticello gelato e corse intorno alla gabbia di ferro, isolandola dal fuoco perché i tre non ne soffrissero.
Verso mezzanotte il diavolo anziano disse ai cuochi: "Ora noi ce ne andiamo a riposare: siamo stanchi per avere scortato quei pellegrini durante quattro giorni e quattro notti, sacrificando il nostro riposo, e per averli combattuti duramente. Non scapperanno certo dalla pentola dove stanno cuocendo; ma voi, per ogni evenienza, tenete gli occhi aperti. Prima dell'alba, alla quinta veglia, dovrebbero essere cotti appuntino. Quando li sentirete ben teneri, preparerete sale, aceto e salsa d'aglio e ci sveglierete, perché ci mangiamo di gusto la nostra succulenta prima colazione." E i tre diavoli si misero a letto.
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