Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Il roc non era affatto persuaso, ma non aveva scelta: si dovette convertire per forza.
     Infine Scimmiotto uscì dal suo nascondiglio e si prosternò davanti al Beato: "Buddha sovrano, avete sottomesso i mostri ed estirpato un terribile flagello, ma questo non fa ritornare in vita il mio maestro."
     "Lurida scimmia!" gridò il roc digrignando il becco. "Dovevi proprio tirare in ballo questo terrificante personaggio per mettermi in difficoltà? E chi lo ha mangiato, il tuo vecchio bonzo tiglioso? Non se ne sta forse comodamente seduto nella cassaforte del Chiosco di Broccato Profumato?"
     Scimmiotto si prosternò di nuovo e ringraziò il Buddha di cuore. Il grande roc venne nominato protettore della Legge e costretto come tale a occupare il punto più alto dell'aureola del Buddha. La comitiva delle personalità si mise in cammino per rientrare al convento.

     Scimmiotto, da parte sua, scese a terra e rientrò in città. Le strade erano deserte: i mostri, vista la mala parata, si erano dispersi. Il serpente non striscia senza capo, né l'uccello svolazza senza ali.
     Il Novizio entrò nel palazzo e liberò Sabbioso e Porcellino: "Il maestro non è stato divorato" li informò. "Ricuperiamo i bagagli e il cavallo, e andiamo a prenderlo."
     Forzarono la porta del chiosco e sentirono Tripitaka che singhiozzava dentro la cassaforte. Sabbioso fece saltare le serrature con il suo bastone, sollevò il coperchio e chiamò: "Maestro!"
     "Discepoli miei!" gridò Tripitaka singhiozzando ancora più forte. "Come ve la siete cavata con quei diavoli tremendi? Come siete riusciti a trovarmi?"


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