Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Gli dèi ubbidirono. La città fu percorsa da un vento gelato, che portava con sé una fitta nebbia.

     Un vento di pioggia spazza via le stelle, una coltre di nebbia nasconde la luna per mille leghe. Il vento cresce e diventa un uragano. Fa freddo da gelare i vestiti addosso. I genitori vorrebbero mettere in salvo i loro bambini, ma l'uragano li porta via nelle gabbie che li racchiudono. I genitori sono desolati. È una notte d'angoscia; ma sarà seguita da un radioso mattino.

     Lo attestano anche i versi:

     È la porta del Buddha piena di compassione:
     Egli è chiamato Grande per la grande bontà.
     Tutti i santi la praticano, ed i cinque divieti
     Legano ai tre rifugi. Soccorrendo i bambini
     Per amor del maestro, Scimmiotto acquista meriti
     Di certo ancor più grandi delle sei perfezioni.


     A mezzanotte i bambini era scomparsi dalla città e si trovavano nascosti in luogo sicuro. Il Novizio ritornò all'albergo, dove i suoi compagni continuavano a ripetere: "Namo Buddha!", e gridò: "Eccomi qua. Come vi è sembrata la mia bufera?"
     "Magnifica" rispose Porcellino.
     "E i bambini?" chiese il maestro.
     "Sono al sicuro; ritorneranno a cose fatte." Il reverendo s'inchinò ripetutamente per ringraziare.
     Tripitaka si alzò all'alba e si abbigliò con cura: "Consapevole del Vuoto, voglio approfittare dell'ora mattutina per sbrigare la presentazione del passaporto."
     "Maestro, non andate da solo: come al solito, non sareste all'altezza della situazione. Lasciate che vi accompagni e guardi negli occhi questo real suocero."
     "Ma tu rifiuterai di fare gli omaggi consueti, e il re avrà da ridire."


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