Scimmiotto rise: "Che cosa andate a pensare! Badate piuttosto alla vostra salute."
"Giusto. Aiutami a scendere dal letto e portami carta e pennello; la pietra da inchiostro puoi chiederla in prestito a quelli del monastero."
"Che cosa intendete fare?"
"Devo scrivere una lettera, allegare il passaporto e affidartela, perché la consegni a sua maestà l'imperatore Taizong, a Chang'an."
"È un incarico facile; altre cose non le saprò fare, ma come postino non ho rivali. Quando avrete scritto la lettera farò una capriola fino a Chang'an e ritornerò qui con un'altra capriola: il pennello non avrà il tempo di asciugare. Ma che cosa volete scrivere?"
"Devo scrivere" rispose piangendo il reverendo:
"Tre volte prosternato, l'umile servitore
Augura lunga vita al santo imperatore.
Possano i mandarini legger questo messaggio.
Quando lasciai la Cina ero determinato
A raggiungere il Buddha, come mi era ordinato.
Molti ostacoli han messo a prova il mio coraggio.
Lontano dalla meta, sono attualmente afflitto
Da grave malattia che mi lascia sconfitto.
Se potessi raggiungere il Monte degli Avvoltoi
Ed ottenere i sutra, non risparmiando pene,
Non ne ricevereste utilità né bene,
Perché morirei prima di riportarli a voi.
Il mio viaggio terreno può dirsi terminato:
Debbo invitarvi a scegliere un altro incaricato."
Scimmiotto non poté trattenersi dallo scoppiare in una fragorosa risata: "Maestro, non ve la prendete, ma come al solito non siete all'altezza della situazione. Vi viene la bua, e vi sognate già morto e sepolto. Del resto, se vi colpisse davvero un male grave, da mettervi in pericolo di vita, non ci sono qui io? Farei subito un'inchiesta: 'Quale re dell'altro mondo ha preso questa cantonata? Quale giudice ha commesso l'imprudenza di spiccare il mandato? Fatemi vedere il malcapitato inviato infernale che si è preso l'incombenza!' Guai a loro se facessero i furbi o avessero il coraggio di contrariarmi! Farei terra bruciata fino in fondo all'Inferno; acchiapperei i dieci giudici e gli romperei le ossa."
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