Questo vento smuove le rupi in cima al Monte Kunlun, agita le acque dei laghi e dei fiumi come una zangola.
Infine il vento si calmò e si diffuse profumo di muschio e di orchidea, mentre si udivano giade tintinnare. Scimmiotto alzò gli occhi e vide salire nella sala una donna molto bella.
Lui borbottava: "Bla, bla, bla..." come se fosse assorto nella recitazione dei sutra. La donna gli si avvicinò e lo abbracciò dicendo: "Che cosa recita di bello, il mio bonzino?"
"Recito quello che devo recitare."
"Come mai gli altri, invece, sono andati a dormire?"
"Loro dormono, e io recito."
La ragazza lo baciò e gli propose: "Che ne dici? Ci vieni là fuori a divertirti con me?"
"Non sarai mica matta!" strillò Scimmiotto.
"Sai qualcosa di fisiomanzia?"
"Ne ho sentito parlare."
"Che cosa vedi sul mio viso?"
"Che sei capricciosa e puttana; che i tuoi ti hanno cacciata di casa."
"Non te ne intendi, è tutto sbagliato.
Non sono disonesta, né i parenti
Mi scacciaron di casa. Il mio destino
Determinato da vite anteriori
M'ha unito ad un ragazzo troppo giovane
Che la notte di nozze non sapeva
Proprio che cosa fare. Ecco il motivo
Per cui ho dovuto fuggire da lui.
"Ora approfitteremo del chiar di luna e del destino, che ha deciso il nostro incontro da mille leghe di distanza; ce ne andremo nel giardino dietro casa e faremo l'amore."
Scimmiotto tentennava il capo e pensava: "Ecco come sono stati attirati, quegli stupidelli." Rispose: "Signora, sono troppo giovane: non sono pratico di queste cose."
"Vieni con me e imparerai."
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