"Non meritiamo le accuse di vostra santità!" protestarono i due vecchi dèi, pieni di paura. "Il mostro che cercate non abita qui, e non è sotto la nostra giurisdizione. Tuttavia il vento che soffiava stanotte qualche informazione ce l'ha data."
"Sputate il rospo!"
"La vampira che ha rapito il vostro maestro abita a mille li dalla foresta, in direzione sud" spiegò il tudi. "Vive sul Monte del Tranello, dentro un profondo abisso detto Senza Fondo."
Congedate le divinità Scimmiotto riferì la situazione ai condiscepoli: "L'ha portato più lontano di quanto credevo."
"Non importa" disse Porcellino. "La distanza è modesta, se saliamo sulle nubi."
Così fecero, accompagnati dal cavallo, che dopo tutto era la trasformazione di un drago. Bastò poco per giungere in vista di una grande montagna, che offriva questo spettacolo:
Se i picchi superano le nuvole, la vetta tocca la volta celeste. La ricoprono grandi foreste di molte essenze, nelle quali risuonano gridi di uccelli di ogni genere. Si vedono correre tigri e pantere; si indovinano cervi e daini all'ombra dei cespugli. Sui pendii soleggiati piante rare schiudono fiori profumati, mentre nelle zone d'ombra la neve non si scioglie neppure in piena estate. Rupi scoscese e torrenti incassati. Gli scuri abeti e le grandi rocce bigie dànno i brividi al viandante. Non vi è traccia di presenze umane, né boscaioli, né erboristi.
Le fiere che vedete sanno suscitar nebbie, le volpi sanno scatenare temporali.
"Si vede subito che in questo posto abitano mostri. Guarda com'è ripido il monte!"
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