Tanto bastò perché il fratacchione corresse via. Arrivò dai condiscepoli gridando: "Sabbioso, prepara i bagagli per la spartizione!"
"Ormai lo sappiamo: è la tua solita mania. Che c'è di nuovo?"
"C'è che il maestro è felicemente sposato. Quelle due stavano preparando il banchetto per festeggiare il matrimonio."
"Che sciocchezze dici? Il maestro si roderà dall'impazienza di essere liberato."
"E come vuoi che riusciamo a liberarlo?"
"Voi mi seguirete con cavallo e bagagli, e io pedinerò le mostriciattole per scoprire l'ingresso della grotta. Quando lo raggiungeremo, attaccheremo tutti insieme."
Porcellino non aveva scelta. Il pedinamento durò per una ventina di li; poi le mostriciattole scomparvero improvvisamente.
"Sono fantasmi di quelli che si vedono alla luce del giorno!" esclamò sbalordito Porcellino.
"Complimenti, che occhio clinico!" commentò Scimmiotto. "Come hai fatto a vederle nel loro vero aspetto?"
"Lo dico perché un momento fa camminavano con l'orcio sulla spalla, e ora non si vedono più."
"Saranno arrivate alla loro grotta e ci saranno entrate. Cerchiamo."
In effetti, al riparo di un'alta rupe, trovarono un pailou a triplo spiovente e quattro ordini di decorazioni, tutto dipinto e scolpito. Un'iscrizione in sei grandi caratteri diceva:
ABISSO SENZA FONDO DEL MONTE DEL TRANELLO
"Ecco un bell'edificio" apprezzò Scimmiotto. "Ma l'entrata della grotta non è questa."
"Comunque non può essere lontana" osservò Sabbioso.
Al centro di una spianata rocciosa della circonferenza di una diecina di li, si apriva un foro non più largo di una giara, dal bordo lustro e consunto per il continuo strofinio.
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