Opere di letteratura italiana e straniera |
In breve fece ritorno al fossato dove Tripitaka, che scrutava ansioso verso la città, lo riconobbe al chiar di luna e chiese: "Discepolo, hai trovato un modo per continuare il viaggio?"
"Maestro, ho dato un'occhiata alla città: quel sovrano ammazza monaci sarà una bestiaccia; ma a giudicare dall'atmosfera del posto, lieta e luminosa, sembra invece che sia un figlio del cielo. Mi sono fatto un'idea della topografia e della lingua che parla la gente. In una locanda ho preso in prestito degli indumenti e dei turbanti: ci permetteranno di vestirci da laici e di passare inosservati. Passeremo la notte in città, ci alzeremo alla quarta veglia per fare colazione, e alla quinta veglia usciremo dalla porta occidentale e ci rimetteremo in cammino. Se ci arrestassero, potremmo sempre dire che siamo inviati di un paese sovrano: il re non oserebbe trattenerci." |